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Nel corso degli anni sono stati sviluppati metodi e tecnologie costruttive diverse. Il metodo più semplice tuttora usato è costituito da una cassa a forma di parallelepipedo con una delle facciate (detta baffle) utilizzata per alloggiare gli altoparlanti.
Fin dagli anni quaranta per la riproduzione della musica si è usato un diffusore chiamato Bass Reflex, una cassa dotata di fori e/o tubi di accordo che sfrutta un principio fisico chiamato risuonatore di Helmholtz, questo tipo di cassa offre in genere una buona efficienza in bassa frequenza con potenza elettrica relativamente bassa, per contro, deve avere dimensioni piuttosto grandi. Di dimensioni ancora maggiori sono i diffusori caricati da un condotto a tromba, che può essere dritto o ripiegato, disposto frontalmente all'altoparlante oppure posteriormente. Celebre per gli appassionati il Klipschorn, un modello di diffusore a tromba ripiegata interamente in legno, in produzione da oltre mezzo secolo.
Negli anni cinquanta col diffondersi di apparecchi ad alta fedeltà, si ebbe l'esigenza di avere casse con dimensioni compatibili all'ambiente d'ascolto domestico, si iniziò a usare il sistema a sospensione pneumatica, una piccola cassa chiusa ermeticamente, contenente altoparlanti di nuova generazione. Nonostante le ridotte dimensioni, questo sistema presenta una buona linearità, il principale svantaggio è la bassa efficienza all'estremo inferiore della banda riprodotta, che impone l'utilizzo di maggior potenza di amplificazione a parità di volume sonoro generato rispetto al bass reflex.
Per le esigenze del mercato alcuni costruttori hanno integrato all'interno della cassa anche l'amplificatore definendo il sistema diffusore attivo o diffusore amplificato.
Il diffusore attivo è molto apprezzato da chi lo utilizza spesso per allestimenti temporanei, giacché è un sistema singolo pronto all'uso che necessita solo di corrente e del segnale da amplificare (per altro ulteriori elementi che hanno gratificato questo sistema sono state le recenti innovazioni accessibili nell'ambito dei collegamenti wireless, e i gruppi di energia a batteria di ridotte dimensioni con - in proporzione - discreta durata); per contro in certi ambiti risulta negativo il suo peso maggiore (contenendo anche tutta l'amplificazione) e la necessità di portare il pericoloso cavo corrente e il fragile cavo segnale in luoghi in cui il solo (robusto) cavo di amplificazione sarebbe preferibile (es: palco di concerti, installazioni all'aperto o in altezza).
Nel mercato dei consumatori e amatoriale questo tipo di diffusore è apprezzato ovviamente per il suo ridotto ingombro complessivo e la questioni di peso e di cablaggio risultano meno importanti data la generale tipologia di installazione fissa (e al chiuso) quale sistema audio semi-pro casalingo o di home-video da pc.
La qualità del suono in un diffusore attivo e uno passivo è potenzialmente identica, essendo inoltre la sistemazione dell'amplificatore all'interno oppure all'esterno del diffusore percettivamente difficile da cogliere in contesti normali, una differenza molto marcata è l'ingombro in quanto le casse amplificate avendo l'amplificatore e filtri all'interno della stessa permette di risparmiare spazio e facilitarne il posizionamento, anche se questo comporta un minore volume interno della cassa e un'ipotetica differenza nella risposta acustica. Le casse amplificate, per il fatto che sono sistema di altoparlanti, pilotato da un sistema di equalizzazione e amplificazione espressamente studiato per lui, rende la risposta in frequenza della cassa più affidabile, in quanto ogni singolo altoparlante può essere pilotato con la sola gamma di frequenze specifiche e dedicate, evitando sovrapposizioni con le altre e migliorando la copertura del segnale. I sistemi passivi o preamplificati, in cui i più disparati modelli di casse a più altoparlanti possono essere pilotati dai più disparati amplificatori ed equalizzatori, richiedono un'adeguata calibrazione di potenza e di risposta in frequenza, rendendoli di fatto sistemi adatti a soggetti esperti o con buona dimestichezza e conoscenza, ma non adatti a principianti non istruiti sull'argomento, di contro un sistema con amplificatore esterno permette di migliorare la resa nel tempo, in quanto permette di compensare una sostituzione degli altoparlanti della cassa con modelli e caratteristiche differenti, permettendo una maggiore versatilità del sistema.
Le tecnologie adottate nei diffusori sono le più varie. Gli altoparlanti magnetodinamici, in cui una bobina percorsa dalla corrente di segnale, solidale alla membrana che così sollecitata emette il suono, è immersa in un flusso magnetico generato da un magnete permanente, montati in cassa chiusa o variamente accordata sono attualmente i più usati. L'elettrostatica, già in uso negli anni quaranta, viene impiegata ancora oggi; in generale una sottile membrana di diverse dimensioni è preposta alla riproduzione di alcune frequenze. La membrana è posta tra due griglie che sono alimentate con un differenziale elettrico di alcune migliaia di volt, mentre la membrana stessa che presenta una superficie conduttiva è alimentata dalla sola tensione del segnale elettrico destinato a generare il suono. Il vantaggio di questa soluzione è quello di una membrana acustica pilotata in ogni suo punto, di contro ci sono diverse limitazioni ma in generale da molti appassionati il suono elettrostatico in particolare riferito alla riproduzione delle note medio alte è considerato impareggiabile.